Venerdì 15
Maria ama nel segno delle lacrime: non un pianto di disapprovazione, non lo strazio della disperazione, non la ribellione per una perdita molto preziosa, ma la partecipazione sofferta all’obbedienza del Figlio, nell’esemplare e singolare distacco da ogni pretesa di possesso. Maria non è costretta al dolore, come Gesù non è obbligato alla Croce: sotto la Croce Maria vince la difficile scommessa della gratuità, e il suo pianto materno si fonde con il grido del Figlio. E’ prezioso il pianto di ogni madre, quando si piange per amore e non per egoismo. Quello del Calvario è un duplice dolore, quello del Figlio e quello della Madre, per un unico grande Amore. L’Eccomi della madre a Nazareth abbraccia l’Eccomi del Figlio sulla Croce, corrispondendo come i due punti di appoggio dell’arcobaleno della nuova ed eterna alleanza di riconciliazione e di pace.