SANTI E BEATI CHE VISITARONO IL SANTUARIO
Santuario Basilica Nostra Signora di Montallegro sito ufficiale Rapallo

SANTI E BEATI CHE VISITARONO IL SANTUARIO



S. FRANCESCO DI SALES

Il 24 gennaio del 1591 visitò il Santuario

 

 

 

 

 

Vescovo di Ginevra, nacque in Savoia nel castello di Sales il 21 agosto del 1567 da nobile famiglia, fu maestro di spiritualità. Scrisse opere ascetico mistiche oltre all’introduzione alla vita devota (Filotea) dove propone una via di santità accessibile a tutte le condizioni sociali, fondata sull’amore di Dio. Fondò con santa Giovanna Fremyot de Chantal l’Ordine della Visitazione. La sua saggezza pastorale seppe unire alla Chiesa molti calvinisti. Morì a Lione in Francia il 28 dicembre del 1622. Patrono di giornalisti, autori, scrittori, sordomuti. Giornalisti, Autori, Scrittori, Sordomuti. 


BEATA BRIGIDA MORELLO


Nel 1639 visitò il Santuario

 


S. Michele di Pagana (Genova), 17 giugno 1610 – Piacenza, 3 settembre 1679
Nacque il 17 giugno 1610 a San Michele Pagana (Genova), sesta di undici figli, crebbe in una famiglia profondamente cristiana. A 23 anni, il 14 ottobre 1633 sposò Matteo Zancano di Cremona. A 27 anni, l’11 novembre 1637 rimase vedova. Nel 1640 si trasferì a Piacenza, sotto la direzione spirituale dei gesuiti. Nel 1646 raccolse alcune fanciulle nella sua casa a Parma di Sant’Orsola. Diede così inizio alla congregazione delle Orsoline di Maria Immacolata per un educazione cristiana della gioventù femminile.. Morì a Piacenza il 3 settembre 1679. È stata beatificata da Giovanni Paolo II il 15 marzo 1998.


SAN LEONARDO DA PORTO MAURIZIO

 

 


Nato a Porto Maurizio, oggi Imperia, nel 1676, figlio di un capitano di marina, vestì il saio francescano nel Ritiro di San Bonaventura a Roma sul Palatino. Predicò la concordia e la pace ponendo la Croce al centro delle sue predicazioni richiamando le folle alla penitenza e alla carità cristiana. A lui si deve il merito dell’ideazione della Via Crucis e la proposta, attraverso varie consultazioni epistolari ai pastori della Chiesa, della definizione del dogma dell’Immacolata Concezione. Morì nel convento di S.Bonaventura al Palatino nel 1751. 
Morì il 7 giugno 1846.

 

SANT’ ANTONIO MARIA GIANELLI VESCOVO

 

 



Cereta, 12 aprile 1789 - 7 giugno 1846

Nato il 12 aprile 1789, a Cereta, presso Chiavari, Antonio Maria Gianelli fu a modo suo un rivoluzionario. Entrò in seminario a diciannove anni, fu ordinato sacerdote quattro anni dopo. Insegnante di lettere e di retorica, ebbe tra i suoi alunni il venerabile Frassinetti. Accolse il nuovo vescovo, mons. Lambruschini, il professor Gianelli organizzando a Genova una recita intitolata "La riforma del seminario" che suscitò una notevole eco.
Dal 1826 al 1838 fu arciprete a Chiavari. In questo periodo da lui stesso definito"della cattiva coltivazione", avviò numerose innovazioni pastorali nella sua parrocchia e dalla creazione di varie istituzioni, quali un proprio seminario e la riscoperta della Summa di S. Tommaso nella preparazione teologica e filosofica dei candidati al sacerdozio. Istituì la benefica Società Economica, con finalità culturale e assistenziale affidata da don Gianelli "alle cure delle Signore della Carità" per l’istruzione gratuita delle ragazze povere. La fondazione delle Figlie di Maria, avvenne nel 1829, attualmente conosciute col nome di suore Gianelline, destinate a una rapida espansione e ad un proficuo apostolato nell’America Latina.
Nel 1827 aveva creato una piccola congregazione missionaria, posta sotto il patrocinio di S. Alfonso M. de’ Liguori, per la predicazione di particolari missioni al popolo e l’organizzazione del clero. Nel 1838 fu eletto vescovo di Bobbio; coadiuvato dai Liguoriani, la sua giovane congregazione, che egli ricostituì col nome di Oblati di S. Alfonso, ricucì le molte smagliature del tessuto ecclesiastico della sua diocesi, rimuovendo parroci poco zelanti ed espellendone gli indegni. Il "santo delle suore", come viene chiamato nell’America Latina, dove tuttora fioriscono le sue istituzioni femminili, chiuse prematuramente la sua vita terrena, all’età di 57 anni, il 7 giugno 1846. Dichiarato beato nel 1925, venne canonizzato da Pio XII il 21 ottobre 1951.

SAN FRANCESCO MARIA DA CAMPOROSSO “IL PADRE SANTO” 

 


 


Il beato Francesco Maria nacque il 27 dicembre 1804 a Camporosso nella provincia di Imperia. A 17 anni, entrò fra i frati Minori Conventuali in qualità di terziario, successivamente entrò come novizio il 7 dicembre 1825 nei Frati Cappuccini. L’umile cappuccino fu amato per le sue opere di bene da tutta Genova. Al dilagare della peste nel 1866 si offrì in olocausto al Signore onde far cessare il flagello dell’epidemia che aveva colpito la sua amata Genova e che Dio accettò il 17 settembre del 1866. Venne proclamato santo da Papa Giovanni XXIII il 9 dicembre 1962.

  

BEATO TOMMASO REGGIO VESCOVO


Nel 1845? Visitò il Santuario



Genova, 9 gennaio 1818 - Triora (Imperia), 22 novembre 1901
Sacerdote nel 1841, si dedicò agli studi, più tardi divenne abate di S. Maria Assunta di Carignano (Genova) dove predicò, fu direttore spirituale e direttore del giornale ’Stendardo Cattolico’.
Fu nominato vescovo di Ventimiglia a 59 anni e, successivamente, Arcivescovo di Genova dove fondò ed organizzò le società operaie cattoliche per venire incontro alle povertà nuove del tempo (specialmente tra gli emigranti). Fondatore anche della Congregazione religiosa Suore di Santa Marta raccolse i fratelli poveri e sofferenti.


SANT’AGOSTINO ROSCELLI

 

 


Nacque a Casarza Ligure da una famiglia molto povera, il 27 luglio 1818. Dopo gli studi nel 1835 si trasferisce a Genova per prepararsi al sacerdozio e viene ordinato prete il 19 settembre 1846. Fu confessore nella parrocchia di S.Martino in Albaro Si dedicò con impegno al recupero dei giovani, dei carcerati, delle ragazze madri, impegno che fece nascere in lui l’idea di fondare una congregazione dedicata a loro. Realizzò il suo sogno, sostenuto da alcune pie collaboratrici, con il benestare di Pio IX, il 15 ottobre 1876. Nacque così la Congregazione delle Figlie dell’Immacolata. Morì a Genova il 7 maggio 1902.


SAN GIOVANNI BOSCO




Castelnuovo d’Asti, 16 agosto 1815 – Torino, 31 gennaio 1888
Fu grande apostolo dei giovani, loro padre e guida alla salvezza con il metodo della persuasione, della religiosità autentica, dell’amore sempre teso a prevenire anziché a reprimere. Sul modello di san Francesco di Sales, il suo metodo educativo e apostolico si ispirò ad un umanesimo cristiano attingendo motivazioni ed energie alle fonti della sapienza evangelica. Fondò i Salesiani, la Pia Unione dei cooperatori salesiani e, insieme a santa Maria Mazzarello, le Figlie di Maria Ausiliatrice. San Domenico Savio, quindicenne, suo figlio spirituale, che aveva capito la sua lezione affermò: “Noi, qui, alla scuola di Don Bosco, facciamo consistere la santità nello stare molto allegri e nell’adempimento perfetto dei nostri doveri”. Giovanni Bosco fu proclamato Santo alla chiusura dell’anno della Redenzione, il giorno di Pasqua del 1934. Il 31 gennaio 1988 Giovanni Paolo II lo dichiarò "Padre e Maestro”.
Quando qualcuno gli elenca le opere che ha creato, don Bosco interrompe brusco "Io non ho fatto niente. E’ la Madonna che ha fatto tutto". La Madre Celeste, gli ha tracciato la strada con quel misterioso "sogno", quando era un ragazzetto, e con tanti altri misteriosi "sogni" successivi, che lasciano ancora perplessi gli studiosi della sua figura. Morì all’alba del 31 gennaio 1888. Ai Salesiani che vegliavano attorno al suo letto, mormorò nelle ultime ore: "Vogliatevi bene come fratelli. Fate del bene a tutti, del male a nessuno. Dite ai miei ragazzi che li aspetto tutti in Paradiso". Il messaggio di don Bosco? " La vita, questo grande dono di Dio, bisogna spenderla, e spenderla bene. Non chiudendosi nell’egoismo, ma aprendosi all’amore e all’impegno dei tanti che sono più poveri di noi".



BEATO ANDREA CARLO FERRARI


Il 3 luglio del 1907 visitò il Santuario




Prato Piano, Parma, agosto 1850 - Milano, 2 febbraio 1921
Nacque a Lalatta, frazione del comune di Prato Piano (Parma) nell’agosto 1850, Andrea Ferrari percorse una normale "carriera" ecclesiastica del tempo. Fu presso il seminario di Parma, nel ’73 dove venne ordinato sacerdote; l’anno dopo venne nominato parroco, successivamente vicerettore al seminario di Parma e professore di fisica e matematica; in seguito divenne rettore dello stesso istituto. Nel 1890 fu eletto vescovo di Guastalla, e trasferito poi a Como; successivamente Leone XIII lo nominò cardinale destinandolo, nel 1894, alla diocesi di Milano dove Andrea Ferrari rimase fino alla morte (1921).

 

 

 

BEATO GIOVANNI  XXIII  (Angelo Giuseppe Roncalli) papa

 

Visitò il Santuario di Montallegro e celebrò la Santa Messa Pontificale il 2 ottobre  1922    

 

 

Angelo Roncalli nacque il 25 novembre 1881 a Sotto il Monte, un piccolo borgo bergamasco,

figlio di contadini. Divenuto prete, rimase a Bergamo per 15 anni. Nominato segretario del Vescovo, insegnò in Seminario. Fu chiamato alle armi durante la prima guerra mondiale come cappellano militare. Roncalli giunse a Roma nel 1921 e inviato succesivamente come visitatore apostolico in Bulgaria e in Turchia.  Nel 1953 divenne Patriarca di Venezia.

Il 28 ottobre 1958 fu eletto Pontefice col nome di Giovanni XXIII, quale successore di Pio XII. Diede l’avvio al Concilio Vaticano II che segnò un evento epocale nella storia della Chiesa. Morì il 3 giugno 1963, dopo poco meno di 5 anni di Pontificato, durante il quale riuscì a farsi amare da tutto il mondo. E’ stato beatificato da Giovanni Paolo II il 3 settembre del 2000.