“È noto, e noi stessi abbiamo visto e, presenti agli avvenimenti, abbiamo potuto conoscere i tanti e stupendi miracoli che la gloriosa e immacolata Vergine ha fatto nel luogo volgarmente detto “monte” nella diocesi di Genova, a circa tre miglia da Rapallo. Ivi., come piamente si crede, è apparsa la stessa Vergine e poi si è trovata una tavolina con l’immagine della medesima gloriosa Vergine di quando fu assunta in cielo. Lo testimoniano e testimoniano coloro che, vessati da demoni, ne sono stati liberati, i ciechi di nuovo vedenti, gli zoppi che miracolosamente camminano, moltissimi che paralizzati nelle pani o in tutto il corpo, andati lassù, rifugiatisi presso la Vergine, ne tornarono liberi, per la sua virtù, da ogni male…”. (Dal I° editto di Mons. Egidio Falceta, Vicario dell’Arcidiocesi di Genova - 6 agosto 1558)
Il ritrovamento del quadretto assume nella tradizione popolare una versione solenne e suggestiva.
La SS. Vergine appare al colono Giovanni Chichizola e gli assegna il compito di farsi messaggero fedele ai rapallesi di una straordinaria prova d’amore: il posto dove l’Icona è stata donata, divenga luogo di culto e segno visibile e sigillo della Sua materna presenza.
Giovanni, dopo la “visione” fa il cammino a ritroso, raggiunge Rapallo e, con molta trepidazione e timore, col forte richiamo di non essere creduto, racconta l’accaduto al Parroco, unico referente che può dargli credito. Il piccolo Borgo, in poco tempo viene a conoscenza dell’accaduto. C’è chi si entusiasma e c’è invece chi rimane diffidente e freddo. C’è ben altro a cui pensare in un piccolo centro provato in tanti modi e quindi poco incline alle fantasie di un povero esaltato.
Immaginiamo così lo stato d’animo di Giovanni che, pur di rimanere fedele all’impegno assunto, studia tutti i modi per convincere gli increduli e i diffidenti.
Il Parroco, tuttavia, accompagnato da un gruppo di fedeli decide di salire il monte per costatare che cosa sia veramente accaduto.
Trova effettivamente la misteriosa “Tavoletta” adagiata sui cespugli vicino alla sorgente d’acqua fresca.
La prende tra le mani e decide di trasportarla a Rapallo e custodirla in luogo sicuro. Ma, sempre misteriosamente, il successivo mattino l’Icona è ritrovata sul Monte.
Pensando di non aver usato il dovuto rispetto nella traslazione, il Parroco, seguito dal clero, dai reggenti della città e dal popolo, riporta solennemente l’Immagine nella chiesa parrocchiale.
Ma il Segno diventa chiaro solo quando, il Quadretto, dopo essere stato rinchiuso in un armadio, è ritrovato nuovamente sulla sommità del Monte dove Maria vuole essere onorata.
Clero e popolo a questo punto prendono coscienza che la S. Vergine vuole essere venerata lassù.