I lavori per la costruzione del Santuario furono ultimati nel luglio 1559 sotto la direzione del maestro Tommasino Lagomaggiore e il tempio, ad unica navata, reca sul porta in facciata la scritta "Adorabimus in loco ubi steterunt pedes Eius" (adoreremo Dio nel luogo dove si posarono i piedi di Lei). Nel 1582 la chiesa viene visitata da Mons. Francesco Bossio, Vescovo di Novara, che prescrive alcune modifiche alla chiesa, tra cui un ampliamento dell’altare e la collocazione sullo stesso di una pietra sacra più grande e una copertura a protezione dalla polvere.
Il primo vero ampliamento della chiesa vene attuato nel 1640, con la successiva realizzazione di altari laterali che poterono accogliere preziose tele di Luca Cambiaso (Annunciazione) e Nicola Carlone (Visitazione e Addolorata) ed il crocifisso in marmo bianco di Francesco Schiaffino.
Il quadretto donato da Maria venne collocato sull’altare originario dentro un padiglione di argento donato nel 1743 dal nobile Tomaso Noce.
Nel 1867 si rinnova l’interno della chiesa, sotto la direzione dell’architetto chiavarese Descalzo e vengono aggiunti nuovi capitelli, lesene e stucchi di Pietro Delucchi.
Francesco Boero, artista rapallino, dipinge i quattro affreschi della volta che riproducono fatti salienti legati all’Icona miracolosa e Nicolò Barbino dipinge la scena dell’Apparizione nel catino dell’abside. Il tempio, che misura metri 25X11 ed ha un’altezza di 12, assume un’atmosfera di intenso misticismo e profonda spiritualità che è rimasta inalterata nel tempo.
Nel 1882 l’architetto Luigi Rovelli realizza il nuovo altare maggiore, dono di Giambattista Morello di Zoagli; il 21 giugno 1896 vengono inaugurate la nuova scalinata in pietra e la facciata disegnata dall’arch. Rovelli che, con marmi, guglie, fregi ed archetti, esalta lo stile gotico lombardo. Sarà sempre l’arch. Rovelli a progettare il nuovo campanile cuspidato, che si innalza per trenta metri sul piazzale e che, dal 1946, accoglie otto campane.
Opere imponenti vennero però realizzate anche nel nostro secolo, tra cui il nuovo organo realizzato nel 1907 dalla ditta Inzoli, la vetrata policroma nel finestrone centrale (Madonna del Murillo) e le altre vetrate laterali datate 1937-38, le porte in bronzo nel 1957 ed infine la nuova scalinata d’accesso al piazzale e il sottostante salone terminati nel 1982 e il sagrato in ardesia e marmi, che tra il 1992 e il 1994 ha sostituito quello preesistente.