Discorso del Papa per l´apertura dell´anno della Fede
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Discorso del Papa per l´apertura dell´anno della Fede

 

Discorso di Papa Benedetto XVI per l’apertura dell’Anno della Fede, nel giorno della ricorrenza dell’apertura del Concilio Vaticano II
«Anche oggi siamo felici, portiamo la gioia nel nostro cuore, ma direi una gioia più sobria, una gioia umile: in questi cinquanta anni abbiamo imparato e esperito che il peccato originale esiste e si traduce in peccati personali, che possono divenire strutture di peccato, visto che nel campo del Signore c’è anche la zizzania, che nella rete di Pietro ci sono anche pesci cattivi, che la fragilità umana è presente anche nella Chiesa, che la nave della Chiesa sta navigando con vento contrario, con minacce contrarie. E «qualche volta abbiamo pensato: "Il Signore dorme e ci ha dimenticato"».

Tuttavia, ha aggiunto ancora Benedetto XVI, «anche abbiamo fatto esperienza della presenza del Signore, della sua bontà della sua presenza: il fuoco di Cristo non è divoratore né distruttivo, è un fuoco silenzioso una piccola fiamma di bontà: il Signore non ci dimentica, il suo modo è umile, il Signore è presente, dà calore ai cuori, crea carismi di bontà e carità che illuminano il mondo e sono per noi garanzia della bontà di Dio. Sì, Cristo vive con noi e possiamo essere felici anche oggi». «Alla fine – ha quindi concluso tra gli applausi, prima di congedarsi dalla piazza – oso fare mie le parole indimenticabili di papa Giovanni» e richiamando l’espressione di Roncalli («Andate a casa, date una carezza ai bambini e dite che è la carezza del Papa») ha aggiunto: «Andate a casa, date un bacio ai bambini e dite che è del Papa».