Riflessioni sul Vangelo di giovedì 31 agosto
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Riflessioni sul Vangelo di giovedì 31 agosto

Giovedì 31

Vegliamo nella fatica, anche se la notte è fonda e fa paura. Vegliamo anche quando ci scoraggiamo e pensiamo di esserci sbagliati e che sia tutto un (bell’) inganno. Vegliamo per non farci travolgere dalle cose da fare, dalla crisi economica, da quella delle relazioni e degli affetti. Vegliamo per non stordirci con le preoccupazioni o le illusioni. Vegliamo come chi sa che la vita non si consuma tutta qui, che il frammento di eternità che ci troviamo piantati nel cuore non è che una caparra di Dio. Vegliamo perché la vita è un infinito combattimento, una lotta perpetua contro la dimenticanza di noi stessi e dell’essenziale

Mt 24,42-51
“Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà.
Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l’incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto? Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così! In verità vi dico: gli affiderà l’amministrazione di tutti i suoi beni.
Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi, arriverà il padrone quando il servo non se l’aspetta e nell’ora che non sa, lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti”.