Riflessioni sul Vangelo di venerdì 22 gennaio
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Riflessioni sul Vangelo di venerdì 22 gennaio

Venerdì 22

Eccola qui la Chiesa, il sogno di Dio. Quella vera, quella voluta dal Signore, quella che dovrebbe diventare il modello per ogni scoperta, per ogni progetto, per ogni piano pastorale. La Chiesa che Gesù sogna nasce per sua iniziativa: egli chiama a sé coloro che egli vuole. Non si fa parte della Chiesa per decisione personale ma si risponde ad un’intima chiamata che ci scuote dalle fondamenta. Gesù ci costituisce Dodici, si diventa un cuor solo e un’anima sola. Dodici come le tribù di Israele, Dodici come i mesi dell’anno, la pienezza del tempo. E alcune cose devono fare i discepoli: stare col Maestro, frequentarlo, pregarlo, ascoltarlo e meditare le sue parole per essere in grado di annunciare la sua Parola e cacciare la parte oscura che contagia il mondo e la vita. Tutto il resto: l’organizzazione, i ministeri, i carismi messi a disposizione gli uni degli altri, non sono che strumenti per realizzare questo sogno.  

Mc 3,13-19
Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demoni.
Costituì dunque i dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro; poi Giacomo di Zebedeo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanerghes, cioè figli del tuono; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì.