Riflessioni sul Vangelo  Domenica 7 giugno
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Riflessioni sul Vangelo Domenica 7 giugno

Domenica 7 giugno

I pigri non si pongono troppe domande, dicono che va bene il Dio che gli hanno insegnato, ma che non rompa troppo, cortesemente. Altri, ugualmente pigri, giocano a dirsi atei, per non pensare troppo.
Ma gli atei veri, quelli seri, sanno bene che dietro la domanda su Dio si nasconde una sfida immane.
I credenti veri, ugualmente inquieti, cercano, scrutano, osano, camminano, chiedono.
Dio c’è, dice Gesù. Ed è molto diverso da come ce lo siamo immaginati. E’ Padre, è Figlio ed è Spirito Santo. E vivono talmente l’uno per l’altro che noi crediamo "in un solo Dio".

Dal vangelo secondo Giovanni 3, 13 - 16
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».