mercoledì 27 novembre
Il Male sa dove si trovi il punto cruciale della battaglia: il Suo Nome. Proprio lì tutto sta o tutto cade. Noi, invece, siamo spesso convinti che al Demonio possa interessare "il mio nome". Allora ci preoccupiamo di noi, di quel che facciamo o di quel che dobbiamo dire e finiamo per non curarci di santificare il "Suo Nome", fino a dimenticarcene. Così vince l’Avversario: ci separa da LUI, chiudendoci in noi stessi. Non dobbiamo preoccuparci di fare "bella figura", ma di essere "immagine" di un Altro; non eruditi da "grandi riflessioni", ma semplice "riflesso". Perché la Salvezza non è questione di forza di volontà, ma frutto prezioso di una tenace obbedienza.
+ Vangelo di San Luca [21,12-19]
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita»