Mercoledì 17 aprile
Mercoledì santo. Sei come noi, Giuda, esattamente come noi: un discepolo che pensa di forzare la mano a Dio. Cosa volevi ottenere Giuda vendendo Gesù? Forse spingerlo a manifestare la sua potenza, chissà... Povero Giuda, che tanto ci assomigli! Eppure, durante la cena, Gesù ancora ti offre un’opportunità di redenzione. L’apostolo chiede al Maestro: è lui il traditore? E Gesù ti offre una possibilità: tu lo dici. Tu, Giuda, decidi se diventare traditore, se allontanarti dal sogno, dal progetto, se lasciarti travolgere dalla parte oscura, se lasciarti prendere dallo scoramento. Perché ciascuno di noi ha di fronte a sé l’immenso dono della libertà: così il discepolo può diventare il traditore e il traditore discepolo.
+Dal vangelo secondo Matteo 26, 14 - 25
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».