Riflessioni sul Vangelo di  sabato 24 marzo
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Riflessioni sul Vangelo di sabato 24 marzo

Sabato 23

Gesù va eliminato perché la sua presenza crea imbarazzo alla neonata classe sacerdotale e i romani potrebbero innervosirsi. Vero, Caifa’, dal suo punto di vista, ha perfettamente ragione. E la frase che dice: meglio che muoia lui solo per tutto il popolo è la verità. Paradossale. Davvero Gesù morirà per tutto il popolo! Caifa profetizza senza saperlo. È una carogna, indegno, infame, ma profetizza perché il suo ruolo gli garantisce un contatto diretto con l’Altissimo, profetizza nonostante sé. Urca! Ricordiamocelo quando ci lamentiamo (troppo) del parroco o del vescovo. Anche se fragili o peccatori o incoerenti, coloro che hanno un ministero all’interno della Chiesa lo esercitano secondo il cuore di Dio, nonostante loro!

Gv 11, 45-56
I capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».