Riflessioni sul vangelo di domenica 23 marzo
Santuario Basilica Nostra Signora di Montallegro sito ufficiale Rapallo

Riflessioni sul vangelo di domenica 23 marzo

Domenica 23 marzo

Occorre fare attenzione a questa parola ‘conversione’, che è diventata logora e che rischia di non incidere nella nostra vita, di non cambiarla. Noi cristiani anche praticanti, diciamo: “Siamo peccatori, sono peccatore”, ma non ci si crede, anzi ci si sente molto giusti, a posto; peccatori ma gli altri... Varie persone dicono: “Non vado in chiesa, ma sono migliore di tanti altri”, oppure chi si giustifica affermando: “Io sono fatto così”.Il testo del vangelo ci riporta due detti, e una parabola di Gesù. Tutti e tre sul medesimo tema: l’urgente necessità di convertirsi.

Lc 13,1-9
Si presentarono a Gesù alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici.
Prendendo la parola, Gesù rispose: “Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”.
Disse anche questa parabola: “Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l’avvenire; se no, lo taglierai”.