Sabato 15 febbraio
Con il pane si sfama, ma non è detto che si riesca a saziare: la fame è questione di stomaco, la sazietà questione di cuore. E non c’è mai abbastanza pane per riempire il cuore, perché la partita non si gioca su quanto io possa servire in tavola, ma su quanto io sia disponibile a condividere con te. Così il pane che sazia si chiama comunione, per ricordare che, quanto condiviso, si moltiplica al punto da riempire tanto lo stomaco, quanto il cuore. Forse per questo certe comunioni non moltiplicano e non saziano, perché ci manca il cuore che è la condivisione.
Mc 8,1-10
Poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.