Riflessioni sul Vangelo di mercoledì 3 maggio
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Riflessioni sul Vangelo di mercoledì 3 maggio

Mercoledì 3

No, non ci basta il Padre, perché essere figli è la condizione, ma l’obiettivo è divenire fratelli. Il Cristianesimo è così: grandi risultati da raggiungere, ma mai senza squadra. E non importano le prestazioni, spesso ridotte dalle attese dei lenti, perché arrivare da solo alla meta finisce per logorare, mentre arrivare insieme consuma. No, non ci basta il Padre, perché io non devo essere primo, ma noi dobbiamo essere uno.

Gv 14,6-14 
«Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».