Sabato 29
La sapienza dei piccoli non ha particolari pretese, né contenuti specifici: Piuttosto ha una punteggiatura diversa: Infatti per noi grandi e letterati, la sapienza è saper mettere un punto fermo alla fine delle nostre argomentazioni, per chi, come Caterina sa di essere illetterata e piccola, il punto è sempre e solo un punto interrogativo: il punto di chi domanda e continua a domandare sempre di più. Se vai da Gesù per cercare un punto fermo o una conferma ti illudi. Egli ti chiede di cercare sempre di più. Qualcuno ha detto: "Beato chi ha fame e sete...."
Mt 11,25-30
“Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.
Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”.
dom 30
Vangelo coraggioso, perché non siamo solo povere pecorelle smarrite, ma siamo innanzitutto "guardiano, o custode". Colui cioè che apre, anzi spalanca la porta. La vocazione è quella di stare alla soglia della porta, per guardare fuori e cercare i dispersi per portarli dentro. E sulla soglia per guardare dentro il recinto ma non per barricarsi nel recinto, ma per accogliere chi vuol entrare nel recinto. Così dunque mi piace definire il cristiano: "il comitato di accoglienza"