Lunedì 27
Un esorcista usa anche il nome di Gesù per cacciare i demoni. Normalmente gli esorcisti usavano alcune formule infarcendole di nomi di patriarchi e profeti. I discepoli sentono e se ne rammaricano, dal momento che questo tale non fa parte del gruppo. Gesù sorride, dice loro di lasciar perdere, di andare all’essenziale. Comunque costui tenta di compiere un gesto di bene e il nome del Maestro non viene usato invano. Allarga il cuore l’ampiezza di visione di Gesù che non si scandalizza davanti ad una manifestazione di fede alle soglie della superstizione e che cerca di cogliere il positivo in ogni briciola, anche quando proprio si fa fatica a vederlo!
Lc 9,46-50
sorse una discussione tra i discepoli, chi di essi fosse il più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse: “Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande”.
Giovanni prese la parola dicendo: “Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demoni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci”. Ma Gesù gli rispose: “Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi”.