Riflessioni sul Vangelo 28 marzo
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Riflessioni sul Vangelo 28 marzo

Domenica  28

Scende dal Monte degli Ulivi con i suoi. La strada è ripida e Gerusalemme, di fronte, mostra tutto il suo splendore. Hanno lasciato Betania alle spalle, al di là della collina, e attraversato Betfage.
Arrivano al Cedron, ora. Alle loro destra il frantoio dell’orto dei genitori di Giovanni Marco, luogo in cui volentieri Gesù si ritira in preghiera. La gente nei campi lo riconosce, si avvicinano, festanti. Qualcuno prende un asino e lo fa salire. Ride, Gesù divertito. I bambini corrono avanti gridando e agitando i rami d’ulivo appena potati. Osanna al figlio di Davide!, grida qualcuno. Osanna! Ripetono altri.

Eccoti, Maestro. Eccoti. E il cuore è pieno di gioia.

Marco 11, 1 -10
 
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».

Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare.

Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!».