Domenica 31
Marco inizia il suo vangelo con una serie di affermazioni sconcertanti: la missione di Gesù parte dalla predicazione nei territori pagani e il primo miracolo è la guarigione di un indemoniato nella sinagoga. Come se Marco/Pietro volessero dire alla loro comunità cristiana che il pericolo è dentro la comunità stessa, che occorre purificare il proprio cuore prima di vedere nemici ovunque... E l’indemoniato nella sinagoga (!) ci inquieta: nessuna scena da film horror ma la lucida consapevolezza di sapere chi è Gesù e non volerci avere a che fare. È demoniaca una fede che si accontenta di sapere senza agire, senza voler avere a che fare nella concretezza col Signore Gesù. Marco condanna la visione di una fede solo intellettuale, solo esteriore, che non cambia la vita. Siamo avvertiti!
Mc 1,21-28
Nella città di Cafarnao Gesù, entrato proprio di sabato nella sinagoga, si mise ad insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi.
Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: “Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio”. E Gesù lo sgridò: “Taci! Esci da quell’uomo”. E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: “Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!”.