Riflessioni sul Vangelo di domenica 29 novembre
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Riflessioni sul Vangelo di domenica 29 novembre

Domenica 29 novembre

 Natale per molti è un giorno triste. Sono gli sconfitti della storia, di solito, a patire così tanto il Natale, per quell’aura di famiglia, di felicità, di nostalgia che cola dagli schermi televisivi. Se Dio è venuto proprio per gli ultimi e abbiamo ridotto il Natale al punto che proprio loro lo vivono con tristezza, come minimo, fratelli, abbiamo un problema di comunicazione...Avete voglia di prepararvi al Natale? Volete, sul serio, svegliarvi da quest’immenso sonno della coscienza che tutti ci intorpidisce? Non siamo qui a far finta che poi Gesù bambino nasce. Dio è già nato, nella storia e tornerà nella gloria, nel cuore della notte, come uno strampalato sposo ritardatario. In mezzo ci siamo noi. Siamo qui per darci un mese di sveglia interiore, per far nascere (ancora e ancora) Dio in noi. È già nato, ovvio, altrimenti non stareste leggendo queste parole in libertà. È già nato, ovvio, se avete deciso di ribellarvi ad una fede esteriore e tiepida. È già nato, ovvio, se avete deciso di mettervi a cercare Dio. Quello che possiamo fare è stare svegli, non lasciarci travolgere dalla follia quotidiana della vita, ribellarci al pensiero dominante per vivere la nostra interiorità come dei cercatori di Dio.Dai, facciamolo bene questa volta, seguiamo sul serio la provocazione della Parola. Aspettiamo Dio.

Mc 13,33-37


«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».