Venerdì 20
Mercanteggiare, cioè trattare Dio alla stregua di un assicuratore, fare patti, chiedere offrendo. Non ci è mai venuto in mente di dire a Dio: "Ma come, io vengo a Messa, prego, e poi mi succede questo e quest’altro?" Mercanteggiare con Dio: io so qual’é la mia felicità. Lui, per cortesia, si adegui. No! Non si acquista la sua benevolenza: ci è donata gratis. Non chiede prezzo colui che ci ama senza misura. E poi il rapporto con le cose e il denaro. Non ho mai incontrato, nella mia vita, nessuno che mi dicesse: io vivo per far soldi, macché. Eppure viviamo di conseguenza. Ho visto famiglie sbranarsi per un’eredità, sentimenti calpestati per beni terreni. Il cuore del discepolo è un cuore che conosce il rischio dell’accumulo, del non avere freni, dell’ambizione che mai si sazia di ciò che ha e che si confronta nell’invidia con gli altri, sempre visti migliori.
Lc 19,45-48
Gesù entrato nel tempio, cominciò a scacciare i venditori, dicendo: “Sta scritto: ’’La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!’’”.
Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo; ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole.