Riflessioni sul Vangelo di martedì 3 novembre
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Riflessioni sul Vangelo di martedì 3 novembre

Martedì 3 novembre

Vediamo se ho capito bene: il Regno è come una bella festa di nozze. Così è il Regno, amici! Com’è, allora, che alle volte parliamo della fede cristiana e dell’incontro con Gesù come se partecipassimo al più triste dei funerali? Ma, anche qui, questa chiamata vive nella contraddizione. Gli invitati non vogliono partecipare. Le scuse sono risibili: il lavoro, gli affari... L’invito, allora, viene esteso a tutti, a chi non se lo aspetta. Così siamo noi, amici. Invitati improvvisamente a partecipare alla festa di Dio. Non ce lo meritiamo, non ce lo aspettavamo, ma Dio ci invita ugualmente. Per questo la nostra Chiesa si chiama "cattolica", che significa: "universale", perché tutti siamo stati gratuitamente chiamati. 

 Lc 14,15-24
Uno dei commensali disse a Gesù: “Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!”.
Gesù rispose: “Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. Ma tutti, all’unanimità, cominciarono a scusarsi.
Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato.
Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato.
Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire.
Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi.
Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto.
Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena”.

mercoledì 4 novembre

Ricordo un signore, che alla fine di una Messa, scherzando mi diceva: "Don, sono molto evangelico: odio mia suocera!" No, attenti, in ebraico per dire: sei di più, si scrive, tutto il resto è meno. Gesù oggi afferma che Lui è di più. Più di un affetto, più di una famiglia, più di qualsiasi altra gioia o soddisfazione che il mondo ci possa dare. Gesù ha la presunzione di colmare il cuore di chi lo segue, e perciò può essere estremamente duro ed esigente.