Riflessioni sul Vangelo di lunedì 2 novembre
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Riflessioni sul Vangelo di lunedì 2 novembre

Lunedì 2 novembre

Siamo immortali. Quando siamo stati concepiti abbiamo ricevuto da Dio un dono prezioso e straordinario: l’immortalità. La nostra vita è il dispiegamento di un progetto, di un sogno che possiamo realizzare, di un tesoro che possiamo scoprire sepolto nel nostro campo.

Il nostro corpo è prezioso, perché porta in sé l’immortalità. La morte, che per noi cristiani è solo il passaggio da una dimensione ad un’altra, rappresenta la continuazione della nostra vita in altro modo, senza il corpo, che è consegnato alla terra da cui proviene. Dio desidera la nostra salvezza: nel momento della nostra morte, la nostra anima raggiunge il Signore, se lo abbiamo desiderato e cercato, oppure resta lontana da lui, se non vogliamo averci nulla a che fare o, ancora, ed è il Purgatorio, ci è dato un tempo di recupero per imparare ad amare.

Alla fine dei tempi, nella pienezza, le nostre anime torneranno per ritrovare i nostri corpi, che custodiamo in luoghi chiamati “cimiteri”, cioè “dormitori” e che oggi visitiamo portando segni di fede nella vita: i fiori, i ceri, ma soprattutto la preghiera.

Gv 6, 37-40

«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».