Riflessioni sul Vangelo di martedì 8 settembre
Santuario Basilica Nostra Signora di Montallegro sito ufficiale Rapallo

Riflessioni sul Vangelo di martedì 8 settembre

Martedì 8 settembre

La lunga e curiosa genealogia ha più a che fare che fare con la teologia che con l’araldica. L’intento di Matteo è quello di stabilire una continuità fra la promessa di Dio e coloro che l’hanno accolta, non un legame di sangue, dunque, ma di speranza e di fede. Stupisce, scorrendo la lunga lista di nomi illeggibili, vedere messi accanto grandi santi e condottieri con personaggi minori e ambigui, storie edificanti con eventi poco religiosi. Come Rut, che tradisce la sua gente per nascondere i soldati di Israele, o Davide, che fa uccidere Uria tentando di nascondere il suo adulterio con sua moglie Bersabea. Eppure in questa storia di fatica e di miseria Dio agisce ed interviene, salva e redime. Non esiste altra storia se non quella fatta dagli uomini fragili, una storia, però, che Dio riempie di consolazione e di salvezza. E, alla fine di questo rosario di eventi, Matteo cita Giuseppe e la sua giovane sposa Maria, orgoglio del genere umano, perciò, oggi, ne celebriamo la nascita, fieri di appartenere all’umanità che sa riscattarsi e che sa redimersi. 

 Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.