Riflessioni sul Vangelo domenica 16 agosto
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Riflessioni sul Vangelo domenica 16 agosto

Domenica 16 agosto
È come noi, la cananea. Non è una discepola, non le importa molto di chi sia Gesù, di cosa faccia, di cosa parli. Ha un grave problema e Gesù, dicono, potrebbe risolverlo. Cosa serve di più? È insistente, come si fa con le divinità, con i guru. Rispettosa e zuccherosa, per blandire, per convincere. Come facciamo noi quando, tiepidi e scostanti, ci troviamo di fronte ad un grave problema e, subito, diventiamo fervorosi: sgraniamo rosari, promettiamo pellegrinaggi, accendiamo ceri votivi per convincere la distratta divinità ad occuparsi di noi. Ed è lì, in quel momento, che Dio tace. Perché mai dovrebbe occuparsi di noi? Deve prima occuparsi dei suoi figli! Dei suoi discepoli! La provocazione di Gesù è un pieno schiaffo alla cananea. E lei che fa? Io mi sarei offeso, me ne sarei andato bestemmiando e maledicendo quell’arrogante profeta.La donna no, riflette. Ha ragione, certo. È proprio un cane nel chiedere un favore senza farsi mai vedere. Ha ragione, il Maestro. Ma a volte anche i cani possono leccare le briciole che cadono dalla tavola dei figli. Sorride, ora, Gesù. Questa donna ha capito.

La Parola di oggi ci insegna che Dio vuole dei figli, dei discepoli, non dei devoti che ricorrono a lui solo quando sono in difficoltà! Il nostro Do non è un potente guru da blandire, ma un pastore che sa dove condurci!


Dal vangelo secondo Matteo 15, 21 - 28
In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.