Riflessioni sul Vangelo venerdì 24 luglio
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Riflessioni sul Vangelo venerdì 24 luglio

Venerdì 24 luglio

“No” e “non ancora”, parole dolorose, quanto necessarie. Eppure chi non dicesse “no” a quel che tu da solo non lasceresti, sarebbe complice del tuo sprecare fiato, fino a non riuscire più a dire “sì” a ciò che conta davvero. E chi non avesse la tenacia di dirti “non ancora” di fronte al tuo essere già bravo, ma non ancora perfetto, sarebbe colpevole con te del tuo arrugginire talenti. Perché ciò che non va bisogna tagliarlo e ciò che non è abbastanza va potato. È la regola di ogni campo e la vita, alla fine dei conti, è tutta un grande campo.  

+ Vangelo di San Giovanni 15, 1 - 8

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».