Riflessioni sul Vangelo giovedì 16 luglio
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Riflessioni sul Vangelo giovedì 16 luglio

Giovedì 16 luglio

Il giogo è una fatica, ma è la fatica dell’apprendere: non toglie nulla del lavoro, ma aggiunge l’arte. Il giogo è un dono, anzi un’eredità, perché pone la mia vita sotto la vita stessa dell’altro e, al contempo, fa della mia forza il motivo della sua forza. Per questo il matrimonio unisce un uomo e una donna come coniugi, cioè sotto un medesimo giogo: perché il “di più” dell’uno sia sempre servizio al “di meno” dell’altro. Il giogo spezza la competizione agonistica ed educa alla gara amorosa, scegliendo per gli occhi uno sguardo comune, per le spalle un’equa fatica, per le gambe il medesimo passo, per il cuore la reciproca dedizione. Il giogo è la giusta distanza, che scrive la vicinanza nel registro della comunione: ecco perché in Cielo si entra solo col giogo sulle spalle!  

+ Vangelo di San Matteo 11, 28 - 30

In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».