Sabato 14
Ci sono sconfitte che valgono quanto le più grandi vittorie. Un po’ come quando impari che essere il fratello maggiore significa lasciar vincere nel gioco il più piccolo: lui, infatti, non potrebbe mai sapere cosa sia la vittoria, se non grazie alla tua sconfitta. L’amore vince, quando per amore ci si lascia sconfiggere, l’amore innalza solo quando si accetta di abbassarsi per l’altro. È il Vangelo appassionato della Croce, la Parola credibile del Verbo, l’attualità della sua Pasqua, la promessa del suo giudizio. Tracciamo e innalziamo la Croce non per contemplare la sua sconfitta, dunque, ma per adorare la nostra vittoria.
Gv 3,13-17 «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».