Martedì 10
Gesù non è imparziale. Imparziale è infatti colui che giudica “senza favorire per interesse o per simpatia più gli uni che gli altri”. Ma Gesù ne sceglie dodici e non perché siano oggettivamente migliori di altri, non li sceglie sottoponendo loro un test attitudinale, ma perché quei dodici sente di poterli chiamare “amici”. In mezzo ad una folla di “followers”, Gesù si interessa di alcuni, per i quali prova evidente simpatia. Dunque no, Gesù non è imparziale. Ma, se finisci dalla parte di Gesù, scopri che l’amicizia con lui non ti rinchiude in una enclave esclusiva, anzi: i discepoli sono attratti a lui solo per essere mandati da lui come apostoli in mezzo a tutti gli altri. Attratti e mandati: chi sta dalla parte di Gesù è amico suo e fratello di tutti.
Lc 6,12-19 Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.