Lunedì 9
C’è chi nelle mancanze vede una colpa e chi vi riconosce una ferita: i primi stigmatizzano, i secondi guariscono. Poi è arrivato uno che ha tolto terreno ai primi, prendendo le stigmate su di sé e lasciando spazio solo ad aspiranti guaritori. Divino non è chi sia privo di colpa, ma chi sappia riconoscere una ferita: il vero maestro non ha la mente del genio, ma la manualità del medico.
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù. Lc 6,6-11