Domenica 11
«Gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia [...] Ora, chi prova un senso di dubbio e di meraviglia riconosce di non sapere» [Aristotele, Metafisica]. A muovere la ricerca non è la convinzione, ma la meraviglia, perché non si cammina per prestazione, ma per attrazione. Meravigliati da una Parola eterna che abbraccia il suono della voce umana; meravigliati da una figliolanza divina che raduna l’universo intero; meravigliati da una comunione ineffabile che si consuma sulla mensa del Pane. Meravigliati, non convinti; straordinariamente campioni, perché fatalmente attratti.
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: "E tutti saranno istruiti da Dio". Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Gv 6,44-51