Riflessioni sul Vangelo martedì 14 gennaio
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Riflessioni sul Vangelo martedì 14 gennaio


martedì 14 gennaio

«Sei venuto a rovinarci?»: se Gesù viene a visitarci, allora qualcosa deve ribollire in noi, il peccato deve gridare con la sua voce più autentica, quella della ribellione. L’incontro con Cristo è necessariamente anche scontro, campo di battaglia dal quale non si può scappare, finché non sia evidente la Sua vittoria e la sconfitta, con conseguente perdita, di qualcosa di noi. Viene per rovinarci, poi impareremo che è per il nostro bene, ma questo versetto rimane comunque un doloroso e necessario passaggio. Se davvero Gesù è il Maestro, se davvero è il Signore, allora ha tanta autorità da richiedere il nostro assenso, fino a lasciarci rovinare. Non è un errore quel tuo cuore rotto dal dolore: è il tempo santo per «sradicare, demolire, distruggere e abbattere», così da far risuonare il profetico «edificare e piantare» [Ger 1,10]. Fidati dunque di Lui, fino alla tua rovina. 

 + Vangelo di San Marco [1,21b-28]
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.