Riflessioni sul Vangelo lunedì 11 novembre
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Riflessioni sul Vangelo lunedì 11 novembre

lunedì 11 novembre

Quando pecchi è come se diventassi un prigioniero, legato ad un pesante fardello che ti impedisce di correre. Ne rimani quasi schiacciato man mano che passano i giorni e la tua altezza, quella che ti permetteva di scrutare il Cielo, pare annullata: ormai sei piccolissimo, quasi insignificante. A quel punto vergognosamente basso ti convinci di aver bisogno di aiuto, l’aiuto di qualcuno che sappia amarti in questa tua prigionia, perché solo l’amore spezza le catene, libera dai fardelli, restaura il capolavoro deturpato. Il punto è che l’altro deve amarti davvero, altrimenti non vorrà sporcarsi le mani con il tuo pesante peccato. Che scandalo! No, tranquillo, non tu, ma quella persona che non decide di amarti fino al perdono. Il tuo peso era affidato alla sua cura, lui era il liberatore chiamato da Dio per te. Se ti amerà, correrete insieme. Se non ti amerà, allora tu correrai e il tuo peso, quello che lui doveva toglierti, sarà appeso al suo collo. Che scandalo chi non sa amare fino al perdono!  

+ Vangelo di San Luca [17,1-6]
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi! Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: "Sono pentito", tu gli perdonerai». Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: "Sràdicati e vai a piantarti nel mare", ed esso vi obbedirebbe».