domenica 13 ottobre
Quanto mi piacerebbe imparare da Cristo l’arte di uscire, facendo mio quel viaggio che non è un andare, ma un incontrare. Quanto mi piacerebbe imparare dal lebbroso l’arte di glorificare, cantando con la vita quell’inno che non è scienza superba, ma umile riconoscenza. E poi il cerchio si chiude: l’arte di guarire coincide con l’arte di saper uscire, perché guariti e guaritori, nelle mani di Dio, non si distinguono.
+ Vangelo di San Luca [17,11-19]
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».