Riflessioni sul Vangelo martedì 1 ottobre
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Riflessioni sul Vangelo martedì 1 ottobre

martedì 1 ottobre

 

Il fuoco ci appassiona dai tempi di Prometeo, perché rappresenta in qualche modo un "di più" nelle nostre mani, un qualcosa che porta l’impronta divina sulla nostra pelle. È il fuoco che anima l’eccellenza nello studio o nel lavoro, che rende quel bacio unico e indimenticabile, che ti fa alzare le braccia al cielo quando fai un gol da campione mondiale nel campetto dell’oratorio. È il fuoco posto nelle tue mani attraverso i talenti, punti di splendore di quel diamante grezzo che sei. Problema: per cosa ti è dato il fuoco? Per ardere, così da fare luce, non per bruciare, così da farti spazio. Perché il fuoco ti è dato, ma ricordati: «da un grande potere derivano grandi responsabilità» [Ben Parker].  

 

+ Vangelo di San Luca [9,51-56]

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.