Riflessioni sul Vangelo sabato 22 giugno
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Riflessioni sul Vangelo sabato 22 giugno

Sabato 22 giugno

Il Vangelo è stato scritto ovunque e con qualunque linguaggio. È Vangelo, chiaramente, quello attestato nelle Scritture; è Vangelo quello incarnato dai Santi; è Vangelo quello che risuona nell’ordine della creazione stessa. E sai cosa ripete? «Non sei solo!». Ecco perché il Vangelo è liberante, perché vince l’affanno dell’ignoranza, la paura della solitudine, il dolore dell’insignificanza. Ed è come il file rouge che tutto cuce sapientemente insieme, confezionando di giorno in giorno il vestito che ti calza a pennello, perché il Vangelo, in fondo, è la vittoria sulla vergogna della propria nudità: «non sei solo!».  

+ Vangelo di San Matteo 6, 24 - 34

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».