Riflessioni sul Vangelo giovedì  20 giugno
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Riflessioni sul Vangelo giovedì 20 giugno

Giovedì 20 giugno

Quanto è difficile chiedere al papà ciò che è davvero necessario! Significa rinunciare ai capricci, non cedere al fascino delle caramelle e al fastidioso brontolio dello stomaco per ritrovare la fame del pane, la fame del nutrimento vero. Chiedere il "pane quotidiano" è un vero esercizio ascetico, questione di obbedienza a quella sensazione che può sembrare un doloroso vuoto, mentre si tratta di uno spazio che si apre. Spazio per il Pane, che desidera trovare posto, il suo, quello della "sola cosa necessaria", quello spazio dove può gridare il mio nome, quello vero, non più coperto dai suoni dei miei capricci. Credo che qui stia il problema della carenza di vocazioni: troppe pance piene di troppo, troppe caramelle che addolciscono la vita, ingannano la fame e spengono i sorrisi con la carie della mancanza di senso. Ci serve la fame e per sopportarla ci serve la Fede in quel Padre che mai ci farà mancare il Pane. Ci serve la fame perché il Pane torni a gridare il nostro nome e ci indichi la via.  

+ Vangelo di Matteo [6,7-15]
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».