Riflessioni sul Vangelo martedì 9 aprile
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Riflessioni sul Vangelo martedì 9 aprile

Martedì 9 aprile
C’è una paura che attanaglia il cuore di ciascuno di noi: la paura di rimanere soli. Accanto a questo incubo ne sorge un altro, che si esprimerebbe così: «ecco, vedi: non sono abbastanza, faccio schifo e per questo nessuno mi starà accanto». Due incubi che insidiano il sogno della vita e la trasformano in una gara di sopravvivenza, una campagna di conquista della compagnia dell’altro, una volontà di affermazione di sé. In questa oscurità giunge la voce del Verbo che dice di non essere mai solo e che questo sarà chiaro al momento della morte. Tutti lo guardano: «È un grande carismatico, è un Uomo superiore che attira tanti a Sé. Forse farà come Socrate e si ergerà sovrano sulla morte per dire che nella vita ha fatto tutto ciò che voleva. Sarà sovrano anche allora". No, Gesù non morirà come Socrate, non affermerà la sua volontà nemmeno in quell’ultimo istante, ma affermerà ancora la volontà del Padre. Non sovrano, ma servo: rimanendo Figlio non resterà orfano e vedrà moltiplicarsi i fratelli, così vincerà l’incubo della solitudine. Platone dirà del suo maestro che entrò in "un sonno senza sogni". Tocca a te scegliere: se fai quel che vuoi sarai solo e sarai morto, intrappolato in un sonno senza sogni, ma se ti abbandoni alla volontà di un Altro, allora avrai perso poco, guadagnando tutti. È un sogno, quello vero, ed inizia oggi, ora. 

+ Vangelo di Giovanni [8,21-30]

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: "Dove vado io, voi non potete venire"?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.