mercoledì 6 marzo

 "Ritornate a me con tutto il cuore". Quaresima, tempo meraviglioso per tornare al cuore. Il cuore dell’uomo è creato buono, ma è l’uomo che spesso è lontano dal suo cuore. Lo dice Sant’Agostino in una delle sue espressioni più geniali, con quel "fugitivus cordis sui" (cfr. Agostino, Enarratio in psalmum 57,1), l’uomo che fugge dal suo cuore; pur desiderando bellezza, verità, bontà, giustizia, l’uomo corre altrove. Ma si può tornare indietro. Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo al nostro cuore. 

Dal libro del profeta Gioèle  2, 12 - 18
Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore, vostro Dio,
perché egli è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore,
pronto a ravvedersi riguardo al male».
Chi sa che non cambi e si ravveda
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio.
Suonate il corno in Sion,
proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra.
Radunate il popolo,
indite un’assemblea solenne,
chiamate i vecchi,
riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l’altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
«Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al ludibrio
e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
«Dov’è il loro Dio?».
Il Signore si mostra geloso per la sua terra
e si muove a compassione del suo popolo.