Venerdì 24
La domanda che il Signore rivolge ai suoi discepoli, la gente chi dice che io sia?, e ma voi chi dite che io sia?, avviene in un contesto di preghiera. Gesù vuole aiutarli a fare il salto, a guardarsi dentro per osare, per professare la loro fede. E per farlo hanno bisogno anch’essi di solitudine e di preghiera. Possiamo giungere a riconoscere in Gesù il Messia solo se scopriamo la nostra interiorità, solo se dimoriamo nella preghiera. In quel contesto tutto ci appare più chiaro e luminoso.
Lc 9,18-22
Mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: “Chi sono io secondo la gente?”.
Essi risposero: “Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto”.
Allora domandò: “Ma voi chi dite che io sia?”. Pietro, prendendo la parola, rispose: “Il Cristo di Dio”.
Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno. “Il Figlio dell’uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno”.