Riflessioni sul Vangelo di mercoledì 5 maggio
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Riflessioni sul Vangelo di mercoledì 5 maggio

Mercoledì 5

Senza Cristo non possiamo fare nulla. Lo sappiamo bene, eppure spesso viviamo come se Gesù non contasse veramente nella nostra vita, nelle nostre scelte. Senza Cristo non contiamo nulla. Ma troppe volte emergono divisioni e giudizi proprio all’interno delle comunità che dovrebbero essere assoluta trasparenza di Dio. E se quello che facciamo si riduce a nulla, spesso, è proprio a causa della nostra piccineria e del fatto che non mettiamo Cristo in mezzo alle nostre scelte. Restiamo innestati alla vite perché il tralcio, da solo, non riesce a combinare un bel niente e non porta frutto. 

Gv 15,1-8
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli”.