Riflessioni sul Vangelo di sabato 27 febbraio
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Riflessioni sul Vangelo di sabato 27 febbraio

Sabato 27

Amare coloro che ci amano, ascoltare i simpatici o chi ci fa i complimenti è la cosa più semplice e istintiva che possiamo fare. Ma l’atteggiamento del discepolo va oltre: cerca ragioni e dialogo, mette al centro l’altro, compatisce le proprie e le altrui debolezze e fragilità; difficile, improponibile se ciò viene vissuto come una specie di eroico sacrificio. Possibile se questo diventa estensione dello stile di vita di Dio in noi. Perciò Gesù ci chiede di imitare il Padre nel suo amare chiunque, nell’aspettare pazientemente che anche il figlio più lontano e ostinato alla fine si converta. Apriamo il cuore alla nuova logica di Dio, oggi, con le persone antipatiche, con chi ci vuole fare le scarpe in ufficio, con dignità e verità sappiamo andare oltre l’istinto, il moto di stizza o di nervosismo; con semplicità e verità vogliamo bene, cioè auguriamo il bene a tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino. 


Mt 5,43-48
 “Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.