Riflessioni sul Vangelo  martedì  24  marzo
Santuario Basilica Nostra Signora di Montallegro sito ufficiale Rapallo

Riflessioni sul Vangelo martedì 24 marzo

Martedì 24 marzo

Gesù rimette in piedi quell’uomo prima di guarire le sue gambe. «Vuoi guarire?»: forse non si ricordava nemmeno di avere in sé un desiderio profondamente alto, forse non si ricordava di poter ancora volere qualcosa nella sua vita. Rimettendo in piedi la volontà di un uomo che si era ridotto a "lasciarsi vivere", Cristo lo trasforma da vittima ad eroe: ecco cosa fa il Re nel cuore del suo condottiero. Perché i cristiani non sono vittime, possono solo essere eroi e l’eroe sa che cosa vuole. «Chi vuole altra cosa che non sia Cristo, non sa quello che si voglia» [s. Filippo Neri]. 

 + Vangelo di San Giovanni [5,1-16]
Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi la tua barella e cammina"». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: "Prendi e cammina?"». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.