Riflessioni sul Vangelo venerdì 24 gennaio
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Riflessioni sul Vangelo venerdì 24 gennaio

venerdì 24 gennaio

Quanto è difficile comprendere quale promessa Dio abbia in serbo per noi; dalla fedeltà a questo disegno dipende tutta la Bellezza della nostra vita, perché Dio è l’Artista. Allora ci impegniamo a fondo per "leggere i segni": quali sono i miei talenti? qual è la mia storia? che cosa mi dicono la mia famiglia, gli amici, la società che mi circonda? Ma il discepolo non è un abile chiromante, non ha l’urgenza di leggere chissà che, ma desidera solo imparare il proprio nome dalla bocca di un Altro. In principio non c’è una nostra visione, ma la Sua volontà: questa è la vocazione e nell’orizzonte del Suo volere, dove abbandoniamo il nostro miope desiderio, si spalanca lo spettacolo dell’opera d’arte che siamo.  

+ Vangelo di San Marco [3,13-19]
In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.