Riflessioni sul Vangelo di domenica 28 febbraio
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Riflessioni sul Vangelo di domenica 28 febbraio

Domenica 28

Insegnamento nuovo, non perché inaudito, ma perché autorevole: Cristo possiede l’autorevolezza di una parola che non solo viene ascoltata, ma addirittura obbedita. Dov’è ora questa autorevolezza? Come non temere che sia definitivamente svanita, oggi che il mondo pare quantomai sordo alla parola annunciata? Credo che l’autorevolezza di Cristo, quella che troppo spesso manca a noi, sia semplicemente una: lui si fida della parola che annuncia!

Mc 1,21-28

Nella città di Cafarnao Gesù, entrato proprio di sabato nella sinagoga, si mise ad insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: “Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio”. E Gesù lo sgridò: “Taci! Esci da quell’uomo”. E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: “Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!”.
La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea.