Riflessioni sul vangelo di domenica 15 ottobre
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Riflessioni sul vangelo di domenica 15 ottobre


Domenica 15

Posso dire con assoluta serenità che la ragione della mia fede è la gioia. Io credo perché non ho incontrato nulla di più bello nella mia vita che non il Signore Gesù. Oggi, allora, la Parola ci richiama alla gioia, alla festa. E - ahimé - provo una fitta al cuore... avete presente la gioia media che trasuda dalle nostre comunità? Che tristezza! Celebrazioni affrettate, volti irrigiditi, distanze tenute... troppo spesso la gioia non è la prima sensazione che proviamo nell’avvicinarci alla Chiesa.

Riscopriamo la gioia, ve ne prego, lasciamo che sia la bellezza del credere, il senso della festa a preoccupare il nostro annuncio. Fino a quando daremo testimonianza di una religiosità tristemente doverosa non avvicineremo nessuno alla fede!


Mt 22,1-14
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».