Riflessioni sul Vangelo di mercoledì 23 agosto
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Riflessioni sul Vangelo di mercoledì 23 agosto

Mercoledì 23

Il prezzo della giornata lo concordi con il proprietario, non con gli altri operai. E questo ti regala una libertà sovrana: collega di tutti, dipendente di uno solo. E, se il cuore sta a riposo nelle mani di chi tiene tutto, i precari comparativi (“io di più, lui di meno”) lasciano il posto al rassicurante assoluto (“io tutto ciò che tu mi dai”). Forse ci manca questo assoluto e per questo siamo bestie, tanto assetati e affamati da diventare concorrenti. E c’è chi brandisce, chi grida e chi complotta, tutti in gara e nessuno al lavoro, tutti contro tutti e niente, assolutamente niente a favore di qualcuno.

«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: "Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò". Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: "Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?". Gli risposero: "Perché nessuno ci ha presi a giornata". Ed egli disse loro: "Andate anche voi nella vigna". Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: "Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi". Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: "Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo". Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: "Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?". Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».[Mt 20,1-16]